Risvegliarsi dal torpore culturale


Non molto tempo fa Camilleri ha parlato del periodo storico nel quale stiamo vivendo come di un momento di continuo spostamento tra legalità e illegalità causa di un disagio culturale (oltre che morale) che investe tutti i ceti sociali. Tale disagio si esplica nella quotidianità che siamo costretti a vivere e nella quale spesso cerchiamo di sopravvivere. Eppure ciò che stiamo vivendo viene percepito come un momento ineludibile della nostra storia. 

Pare che non ci sia la volontà di urlare la propria insofferenza, rompere gli argini di un silenzio che marcisce le pareti della nostra identità culturale e del nostro valore collettivo. Non ci si oppone alla decadenza politica, alla fragilità delle idee, all'elitismo di alcuni cosiddetti circoli di cultura, non ci si oppone alla mancanza di uno sguardo etico, al bisogno di approfondire, di sapere e conoscere la realtà, senza mistificazioni, senza orgiastiche rielaborazioni. 

Le rare voci che escono dal coro vengono inizialmente idealizzate anche se, concretamente, vengono poi accantonate per abbracciare visioni del reale più moderate e razionali. Ebbene cos'è la razionalità nel postmoderno? E cosa significa essere saggi? La realtà è ciò che appare a noi oppure è una triste rielaborazione delle personali elucubrazioni? Probabilmente Maurizio Ferraris potrebbe offrire una sua versione visto il recente libro da lui curato (insieme a Mario De Caro) Bentornata realtà. Il nuovo realismo in discussione (Einaudi, 2012).  Senza dover scomodare la filosofia, forse sarebbe meglio fare un passo indietro, guardarsi alle spalle, riconoscere la storia dalla quale proveniamo e solo allora riflettere sul nostro presente e sul nostro futuro.

Alessandro Baricco ha delineato con grande lucidità la situazione attuale. Su Repubblica di ieri, un articolo di Stefania Parmeggiani, veniva riassunto il viaggio che per un anno ha accompagnato i lettori nella biblioteca di Baricco. "Mi va di parlare di libri, in un momento in cui non sembra più così importante dirsi quali sono belli e quali no, litigarne un po', pronunciarsi. Eppure" continua Baricco "i libri sono lì a declinare una civiltà di piacere pazienti che in modo piuttosto silenzioso collabora a ridisegnare l'intelligenza e la fantasia collettive". 

Una certa idea di mondo, il libro che raccoglie tutti gli articoli di Baricco, è uno degli esempi di come si possa rispondere e reagire al declino politico, all'affaticamento culturale e al torpore sociale nel quale ci si culla da troppo tempo vivendo sul filo del rasoio tra legalità e illegalità culturale e morale. 

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